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Modica, città dalle cento chiese, a figura di melagrana spaccata
Camminare tra le strade, vicoli e sentieri di MODICA significa ripercorrere le origini della civiltà umana, dalla preistoria ad oggi. Sono luoghi iscritti nella natura che per prima ha costituito la base naturale dei primi insediamenti.
Siamo a Modica, città tra le più pittoresche della provincia di Ragusa e di tutta la Sicilia. Come altri centri storici del Val di Noto deve la sua particolare configurazione urbana alla non comune conformazione del territorio, combinata ai vari fenomeni di antropizzazione dell’area. Le abitazioni della parte vecchia della città, addossate le une sulle altre, sono spesso l’estensione delle antiche grotte abitate già dai Siculi.
Il tessuto urbano, adagiato sui fianchi di due vallate e di una collina è un intrico di casette, viuzze e lunghe scale. Le chiese solitamente non si affacciano su piazze ma su imponenti e scenografiche scalinate.
La città si divide in nuclei urbani: Modica Alta ,centro storico con Modica Bassa , Modica Sorda quartiere nuovo, frazione di Frigintini campagna, e Marina di Modica zona balneare.
Dal punto di vista identitario si caratterizza per essere una città antica archeologica, medioevale tardo gotica , barocca, decorata da ridenti campagne e coste sul mare.
La Sede organizzativa di SI-Moutique trovasi ne Le Case degli Avi a Modica Alta .Un’antica Casa fortificata trasformata in spazio culturale multifunzionale, struttura ricettiva nel cuore storico della Contea di Modica, al Consolo oggi Via Roma, porta di ingresso alla città vecchia a poche centinaia di metri da due massime espressioni dell’arte medioevale in Sicilia, il Castello dei Conti ed il Convento di Santa Maria del Gesù.
Modica Alta è un antico borgo medioevale nato sull’altopiano della Cianta, dal quale scivola tutto un insieme di case lungo i fianchi della collina del Pizzo. Questa parte della città vanta il diritto della primogenitura, rispetto al resto della città antica perché sin dal XXII secolo a.C., nell’antica età del bronzo, il colle dell’Aquila ed in particolare le sue pendici furono abitate da popolazioni che si stanziarono sullo sperone roccioso prospiciente le cave sottostanti.
Modica Alta fu cittadella medioevale fino al terremoto dell’11 gennaio 1693 quando fu rasa quasi completamente al suolo, pur conservando in situ in splendide condizioni un complesso monumentale architettonico quattrocentesco di straordinaria bellezza, il Portale e la Chiesa di Santa Maria del Gesù, oltre ai resti dello splendido Chiostro. Il complesso oltre alla pregiata fattura artistica è una delle poche preziose testimonianze antecedenti al terremoto, segno tangibile dell’opulenza e della sontuosità di Modica ,capitale della Contea .
La configurazione urbana del borgo si costituisce successivamente all’editto del 1597 con cui si impose il divieto di edificazione nell’area compresa fra la chiesa di San Giovanni Evangelista ed il complesso conventuale di Santa Maria del Gesù, presumibilmente per motivi strategici e difensivi. Si tramanda infatti dell’esistenza di un cunicolo molto lungo “passo dei parrini” che sembra mettesse in comunicazione le zone estreme della città alta con il Castello dei Conti e con Modica Bassa.
La successiva edificazione dell’Edicola del Calvario, nel quartiere Consolo, venne dunque a costituire una sorta di crocevia da cui si dipartivano importanti arterie viarie verso Ragusa e verso Noto, un metaforico confine dell’area abitata.
Il Consolo, con l’antica Casa fortificata, oggi Case degli Avi, rappresenta nel quartiere una via d’accesso e d’uscita alla città vecchia e in esso la Chiesa di Sant’Antonio ,con l’ipogeo e l’altare sottostante,testimonia inconfutabilmente l’antichità del luogo con importanti tracce del passato.
Nel regesto della visita pastorale a Modica di Mons. Fortezza (9-15 maggio 1683) la Chiesa è annoverata tra quelle urbane e vi sono elencati gli altari ancora oggi esistenti. In questa elencazione si fa riferimento anche alla Chiesa della Consolazione, da cui trae presumibilmente il nome il quartiere Consolo, della quale non rimangono tracce.
Oggi in questo tessuto urbano medioevale si innestano le “acropoli barocche” così le definiva Elio Vittorini, ovvero i grandi templi della cristianità: le Chiese di San Giovanni, di San Giorgio, di Santa Teresa, di San Teodoro, di San Ciro, di San Martino e di San Giuseppe oltre a splendidi palazzi nobiliari dalle superbe facciate arricchite da mensole, grottesche e mascheroni.
Purtroppo, in Sicilia come altrove, le invasive urbanizzazioni del secolo scorso e ristrutturazioni poco attente ai patrimoni originari hanno compromesso quasi completamente l’integrità tra territorio e costruito storico.
Paradossalmente tale integrità si è conservata in via residuale in quei quartieri come Modica Alta, soggetti allo spopolamento, soprattutto nel più generale contesto di urbanizzazione di nuove aree e per effetto di processi di abbandono e di emigrazioni.
Una passeggiata oggi per i vicoli di Modica Alta consegna al visitatore scorci di luoghi incantati, cristallizzati nel tempo, ove la vita scorre lenta, tranquilla e silenziosa. C’è sempre da incrociare una persona anziana intenta a preparare salse al pomodoro,scacce, conserve , fritti di melanzane, peperoni e caponatine.
Ci si può imbattere ancora nel “lattaio” che distribuisce latte fresco appena munto, nel verduraio o nel gelataio ambulante che strilla gelati e granite pronte per dissetare anche il forestiero.
Modica bassa La città alta si allunga verso la parte bassa nell’invaso di due torrenti, Janni Mauro e Pozzo dei Pruni, per confluire ai piedi della predetta rupe formando un Y naturale chiamata Modica Bassa. Lungo l’arteria principale , il Corso Umberto I, il salotto buono dei modicani, si trovano tanti palazzi barocchi con facciate liberty e tante superbe chiese ricche di tesori artistici. Il Duomo di San Pietro, la Chiesa di Santa Maria di Betlem, la Chiesa del Carmine con annesso Convento, la Chiesa del SS. Salvatore e di San Paolo,la Chiesa e la cripta di San Domenico oltre alla Basilica della Madonna delle Grazie con l’annesso Palazzo dei Mercedari. Per finire con la quattrocentesca piccola chiesa di San Giacomo fuori le mura e con il cinquecentesco Ospedale della Pietà, oggi Museo della Medicina “Tommaso Campailla”.
La Modica antica archeologica è rappresentata oltre che dalla Necropoli del Quartiriccio e dal quartiere di Santa Lucia in pieno centro storico, dalla zona di Cava d’Ispica una stretta vallata lunga circa 15 chilometri, ai fianchi della quale sono scavate migliaia di grotte, che testimoniano gli stati evolutivi dell’uomo attraverso i secoli, dall’eneolitico fino ai nostri giorni. La morfologia della Cava a forma di gola, il tenere calcare, la posizione facile alla difesa, la vicinanza del mare , hanno contribuito a rendere questo selvaggio e stupendo luogo uno dei maggiori complessi rupestri della Sicilia. In esso sono presenti vari tipi di abitazioni che risalgono al periodo neolitico più antico, caratterizzato da grotte a forno, al periodo pre-greco, al classico vero e proprio, al bizantino, con sacelli ipogeici, oratori rupestri, catacombe cristiane del IV e V secolo e abitazioni trogloditiche medioevali. Oltre ad essere una attrazione storica archeologica, la cava è ricca della flora e della fauna tipica delle cave iblee.
La splendida campagna di Modica ,con le sue terre fertili ed i suoi paesaggi naturalistici offre al visitatore panorami mozzafiato, indimenticabili, con masserie ricche di prodotti sani e genuini. La campagna modicana ha un disegno orizzontale con vaste distese di terra delimitate da linee,i muretti a secco, che si incrociano e si sovrappongono creando una particolare topografia a forma di ragnatela. Questi muri sono stati costruiti con una tecnica antica, a secco senza malta di modo che l’acqua piovana li possa attraversare senza danneggiarli. Hanno poi la funzione di delimitare le proprietà. Parte integrante del paesaggio sono gli alberi del carrubo.
A poca distanza dal centro urbano, a 15 chilometri, si trovano le località balneari di Marina di Modica e Maganuco, ampie strisce di sabbia finissima dorata con all’estremità scogliere degradanti verso il mare. In esse vi trovano posto delle belle dune con piante quali il ravastrello marittimo,lo sparto pungente, le salicornie, giunchi ed enula, utili come aree di sosta per gli uccelli migratori. Nelle parti più interne si trovano diverse esemplari di acacie. In queste spiagge , grazie alla speciale esposizione e di favorevoli condizioni di vento si pratica il surf e l’windsurfs